Canali Minisiti ECM

Solo il 33% delle donne italiane è donatrice di sangue

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/12/2022 13:25

Agostini: "La medicina trasfusionale non ha un percorso di formazione specialistica, abbiamo perso il 30% dei medici rispetto all'epoca pre-pandemica"

"Negli ultimi 10 anni si è registrato un grosso calo di accesso alla donazione di sangue" e "soltanto il 33% delle donne dona". Inoltre "stiamo perdendo i donatori giovani" e "abbiamo perso il 30% dei medici" che si occupano di medicina trasfusionale. A descrivere il quadro, lanciando un appello al Governo per il rilancio del settore, è stata Vanessa Agostini, direttrice dell'Uo di Medicina trasfusionale del Policlinico San Martino di Genova e responsabile del coordinamento per le attività trasfusionali della Liguria, in occasione dell'incontro su "Gender gap e salute della donna" promosso a Roma dalla community Donne Protagoniste in Sanità.  Per Agostini "diventa fondamentale investire in politiche di sensibilizzazione e fidelizzazione alla donazione attraverso percorsi che devono iniziare all'interno della scuola, così da avvicinare i giovani in età precoce e nello stesso tempo promuovere i corretti stili di vita.  Con un solo percorso riusciamo a tutelare la salute dei donatori e trovarne dei nuovi".

pubblicità

  Bisogna poi affrontare la problematica inerente la mancanza di medici. "La medicina trasfusionale non ha un percorso di formazione specialistica, abbiamo perso il 30% dei medici rispetto all'epoca pre-pandemica", spiega Agostini. "Non avere medici che si occupano di medicina trasfusionale - prosegue - significa non poter avere percorsi di formazione nelle scuole, realizzare campagne di promozione e sensibilizzazione alla donazione con il supporto delle associazioni e federazioni dei donatori volontari di sangue e non poter incidere sull'utilizzo appropriato degli emocomponenti per il supporto trasfusionale".Agostini ha quindi lanciato un appello al Governo: "Bisogna rivalorizzare la professione dei medici di medicina trasfusionale, investire in risorse umane e progetti specifici attraverso finanziamenti che non siano a pioggia su tutte le regioni, ma che siano coordinati mediante il Centro nazionale sangue".

Commenti

I Correlati

I più anziani sono deceduti per le malattie circolatorie

Via ad una campagna contro la poverta' sanitaria

Lo studio sulla figlia di JN.1 che negli Usa ha sorpassato la madre ed è responsabile di 1 caso su 4

Tre tappe distinte per analizzare le principali povertà sanitarie: 10 maggio, 15 novembre e 5 aprile 2025. Si comincia a Verona, venerdì prossimo con un focus sulla situazione italiana

Ti potrebbero interessare

I più anziani sono deceduti per le malattie circolatorie

Via ad una campagna contro la poverta' sanitaria

Tre tappe distinte per analizzare le principali povertà sanitarie: 10 maggio, 15 novembre e 5 aprile 2025. Si comincia a Verona, venerdì prossimo con un focus sulla situazione italiana

Il nuovo dispositivo, primo in Italia, inaugurato alla presenza del Governatore De Luca. Il dg Bianchi: Cominceremo con l'urologia, poi via via estenderemo alle altre branche della chirurgia

Ultime News

Emilio Croce: "Il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni"

Durigon: "Interverremo ancora sull’indicizzazione degli assegni: non è giusto dare la stessa inflazione a tutti, meglio sostenere le pensioni basse"

I più anziani sono deceduti per le malattie circolatorie

Cattolica-Gemelli, presente nel 13-16% dei test, tipo virulento